Dal Veneto al Brasile, aumentano i controlli e le sanzioni contro il gioco illegale, tra blackout di siti e multe milionarie in tutto il mondo. (Immagine: Rawf8 / Alamy)
Come ogni attività, anche chi opera nel mondo dell’iGaming in Italia deve farlo secondo le normative vigenti, in questo caso dettate dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). A chi non si attiene a quanto prescritto dalla Legge, scattano multe se non addirittura l’oscuramento del proprio sito internet, come puntualmente avviene grazie all’attività di costante monitoraggio.
A inizio 2025 l’ADM ha comunicato di aver inibito 129 nuovi siti, aggiornando così il numero dei domini entrati nella blacklist a 10.751. Il gioco online fa gola a molti. Basti pensare che le stime parlano di un business da quasi 170 miliardi di dollari raggiungibile entro il 2030.
Le mele marce non mancano mai. Ne è un’ulteriore prova che nel mese successivo di febbraio, altri 116 siti abbiano smesso di funzionare grazie al pronto intervento dell'ADM, arrivando così a 10.866 piattaforme oscurate in Italia. Un numero, purtroppo, in costante crescita, salito ulteriormente al momento di pubblicare questo articolo, raggiungendo dopo pochi giorni dall’ultimo aggiornamento quota 10.932 siti inibiti.
“Interagire con i clienti che presentino difficoltà o possano subire derivanti dal gioco”. La legge inglese è molto chiara al riguardo, e per chiunque venisse pizzicato a non dare il sostegno concreto all’utenza, come prescritto dal LCCP (Licence Conditions and Codes of Practice della Gambling Commission) del Regno Unito, scatta la sanzione. È quello che è accaduto alla Merkur Slots UK Limited, il cui personale della sede di Stockport, nel nordovest inglese, si è reso colpevole di non aver fornito il supporto necessario a un giocatore che ha finito per perdere quasi 2.000 sterline, e per questo sarà costretta a pagare una multa di oltre 95mila pound.
È andata decisamente peggio sul fronte monetario alla Alimaniere Sociedad De Responsabilidad Limitada, operatore di gioco con sede in Costa Rica, che ha offerto servizi di gioco online non autorizzati a utenti olandesi. Dopo una lunga indagine che ha rivelato come la suddetta azienda avesse creato una sorta di sito-cuscinetto (time2spin.com) dove i giocatori olandesi potevano registrarsi, la KSA – Kansspelautoriteit, l’Autorità per il Gioco dei Paesi Bassi, è prontamente intervenuta, recapitando una multa di oltre un milione di dollari.
Merkur Slots multata per oltre 95mila sterline nel Regno Unito: mancato supporto a un giocatore in difficoltà. (Immagine: allanbellimages / Alamy)
Se le richieste per aprire concessionarie online si accavallano, è in salute anche il trend opposto, ossia le sale fisiche le cui slot machine in esse contenute vengono tenute accese oltre l’orario consentito, come è accaduto di recente nel vicentino. Nel mese di febbraio le forze dell’ordine locali hanno dato il via a una fitta operazione di controllo che ha coinvolto ben 97 attività di cui 16 trovate in difetto, concentrate in particolare nelle zone est e nord della città, e di meno nel centro storico. I provvedimenti hanno portato a una multa di 500 euro per ogni slot machine in funzione quando non avrebbe dovuto, in particolare nella fascia oraria 13:00-15:00. Per la cronaca, si ricorda che le altre fasce orarie interessate dal provvedimento di spegnimento sono al mattino (7:00-9:00) e la sera (18:00-20:00).
Restando in Veneto, ma nel padovano a Piove di Sacco, è arrivata una sonora stangata di 13mila euro per aver tenuto in funzione ben 26 videolottery tra le 18 e le 20, per di più posizionate in una zona fumatori, violando così le normative vigenti. Sempre in tema di comportamenti scorretti e di VLT, andrà (presumibilmente) molto peggio a un gestore di un locale piemontese a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, pizzicato dal fisco a non aver pagato le tasse su oltre 7.000 euro derivanti dall’uso delle videolottery.
Le irregolarità “rullano” dal nord al sud dell’Italia. Se le slot possono essere attivate solo in determinati orari, è altrettanto importante che rispettino specifiche caratteristiche, cosa non riscontrata in un’attività commerciale del comune calabrese di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, il cui titolare dovrà adesso pagare una pena pecuniaria di 20mila euro.
Fasce orarie di stop: le slot devono restare spente dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20. (Immagine: Reda &Co / Alamy)
Le scommesse sportive sono ovunque. Si leggono ovunque, anche nei quotidiani. Basti guardare al giornale più letto in Italia, La Gazzetta dello Sport, sul cui sito internet è presente una ricca e dettagliata sezione sulle scommesse. In molti Paesi, Italia inclusa, le scommesse sportive sono legali, anche se c’è sempre chi spera di aggirare le regole, agendo (male) di testa propria. Nei giorni scorsi a Lucca è stato scoperto un imponente giro di scommesse illegali che ha coinvolto 100 agenzie di in tutta Italia, oltre 1.000 conti di gioco di svariati bookmaker e un volume di gioco complessivo a sette zeri.
Negli ultimi anni anche Stati Uniti e Canada hanno legalizzato le scommesse sportive. Sono ancora illegali invece in Giappone, alle prese con un grandissimo problema di scommesse irregolari legate a doppia mandata con match truccati e gravose conseguenze sul fronte economico, umano e sportivo. Aggirare i divieti non è un’impresa particolarmente complessa com’è stato appurato. Pratica comune per i giocatori del Sol Levante che si aprono all’illegalità, è sufficiente appoggiarsi a fornitori di servizi di pagamento locali, e così effettuare le proprie puntate.
In tutt’altra direzione sta invece andando il Brasile, apertosi al mercato delle scommesse sportive ma deciso a preservarlo dalle frodi. Sono proprio i “fornitori di servizi di pagamento” al centro di un forum internazionale promosso dall’IBIA - International Betting Integrity Association, svoltosi in occasione dell’SBC Summit Rio 2025 (25-27 febbraio) e che ha visto la presenza, tra gli altri, di oltre 6.000 operatori.
Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.
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