Brexit: quali conseguenze per il settore del gambling?

Dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea. Sotto la guida di Boris Johnson, dopo 2 anni di trattative, i sudditi di Sua Maestà non sono più cittadini europei. Era il Giugno del 2016 quando con un referendum il Regno Unito decise di uscire dall’Unione Europea, votando a favore di quella che è stata soprannominata Brexit (dall’unione delle parole “Britain” e “Exit”). Un voto storico che ha spinto anche grandi aziende come Rolls Royce a parteggiare per rimanere in Europa, per timore di perdere importanti giri d’affari. Uscendo dall’Unione Europea infatti, il Regno Unito si separa anche dal privilegiato Spazio Economico Europeo.

Per le industrie del gioco d’azzardo d’oltre manica questo vuol dire che sarà più difficile offrire i loro servizi nei paesi europei, a meno che non trovino una soluzione. L’ipotesi più logica è che si assisterà ad una migrazione delle aziende verso la Repubblica di Malta per poter continuare ad operare senza problemi nel mercato del gambling europeo.

No licenza europea, no party

Qualsiasi azienda britannica nel settore del gioco d’azzardo o dell’iGaming può essere sostanzialmente esclusa dall’essere parte di qualsiasi processo di offerta all’interno dell’Unione Europea. Ciò avrà sicuramente un impatto sui casino online che operano tramite una licenza britannica. Questi infatti dovranno spostare la loro attività altrove se vogliono offrire i loro servizi nei 27 Stati che fanno ancora parte dell’UE.

I casino online d’oltre manica non potranno operare in nessun paese UE, compresa l’Italia, a meno che non possiedano una sede legale in uno stato membro. Molti operatori gambling britannici hanno una sede a Gibilterra (che è parte del Regno Unito), ma ora saranno costretti a rivedere le proprie posizioni se vogliono offrire i loro servizi e prodotti ai players italiani.

Viceversa, le società con sede nell’Unione europea potrebbero trovare più difficile estendere le loro licenze di gioco nel Regno Unito.

I casino online più previdenti erano già corsi ai ripari

Alcune aziende però avevano giocato d’anticipo. Infatti 888 Holdings, proprietaria del relativo marchio 888 Casino, già nel 2018 decise di spostare la sede legale a Malta e operare nel mercato italiano, ed europeo, tramite una licenza maltese.

Altri operatori hanno fatto lo stesso. Ad esempio, anche Bet365 ha giocato d’anticipo annunciando a Settembre 2019 che avrebbe tagliato quasi l’80% dei dipendenti nel territorio di Gibilterra, per poi spostare la sede a Malta ed evitare qualsiasi impatto negativo della Brexit.

Ulteriori timori sono relativi al fatto che il Governo conservatore di Boris Johnson potrebbe tassare “vizi” come il gioco d’azzardo per fare cassa e ridurre l’impatto della Brexit.

Malta sempre più fulcro dell’industria del gioco d’azzardo

Lo scenario più probabile è che la Brexit influenzi negativamente Gibilterra (di cui il settore gambling è un importante voce di bilancio) in favore di Malta che, tra le altre cose, ha anche un regime molto favorevole per il settore del gioco d’azzardo.

Tuttavia, c’è ancora un periodo di transizione di 11 mesi. Da quando il Regno Unito ha lasciato l’Unione europea il 31 Gennaio, il periodo di transizione durerà fino al 31 dicembre 2020.