Canada, destinazione Paradiso: dal verde oceanico ai piccoli casinò

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Luca Ferrari

Pubblicato da Luca Ferrari

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Ultimo aggiornamento 29 agosto 2024

Canada, destinazione Paradiso: dal verde oceanico ai piccoli casinò

Spazi infiniti. Natura impetuosa e avvolgente Qualche grande città e un senso di paradisiaca libertà che pochi luoghi al mondo sanno trasmettere. 

L’estate è la stagione ideale per mettersi in viaggio per il Canada. Il Canada non è solo romantiche tonalità autunnali o potenti nevicate. Il Canada è anche bagni nell’Oceano e miglia rilassanti di spiagge. 

Spiagge differenti, come non siamo abituati a vederle in Italia. Per chi ha il senso dell’avventura e del viaggiare, il colosso nordamericano è una delle mete più ambite. Un Paese sconfinato dove non è solo la meta ciò che attira, ma il tempo vissuto per raggiungerla. 

Stiamo parlando del 2° Paese più esteso al mondo con i suoi quasi 10 milioni di km quadrati di superficie. Oggi, per raggiungere il Canada dall’Italia in aereo, è tutto molto più semplice potendo sbarcare con voli diretti a Montreal o Toronto, raggiungendo anche mete più lontane. 

Una volta lì, dopo aver girato le metropoli, nulla di meglio di un’auto a noleggio per partire alla scoperta di una Nazione di rara bellezza. Che s’imposti il GPS verso ovest, fino in British Columbia o a est, fino alla Prince Edward Island, l’emozione è sempre travolgente. 

Ma attenzione ai possibili ospiti. Se i canadesi sono molto ligi al volante, a seconda della provincia che si attraversi, spuntano cartelli indicanti il possibile/probabile attraversamento da parte della fauna locale, in particolare alci, cervi e perfino orsi.

pericolo alci in Canada

Nel tragitto spunta un cartello: pericolo attraversamento alci. (Immagine: Luca Ferrari)

Pianeta Quebec 

Più di 1 milione e mezzo di km quadrati fanno del Quebec la seconda provincia più grande del Canada dopo l’Ontario. Un autentico mondo a parte, anche e soprattutto per la lingua. 

Qui si parla quasi esclusivamente il francese mentre l’inglese è considerato minoranza linguistica. Se nei grossi centri come Montreal e Quebec City si può dialogare anche in anglosassone, nei centri più piccoli non è raro sentirsi rispondere solo e unicamente in francese.

Non è ovviamente il caso di un’attrazione dalla caratura internazionale come lo Zoo sauvage de Saint-Felicien: 75 specie presenti e oltre 400 esemplari. 

Un luogo speciale dove si può ammirare la fauna delle regioni boreali dal sentiero pedonale del Parco, salendo poi a bordo del trenino per visitare il Parco dove gli “animali sono liberi e gli umani in gabbia”. Un viaggio davvero unico dove si possono incontrare cervi, caribù e persino gli orsi. Tanti orsi! E poi ancora lupi bianchi e bisonti. 

Un’esperienza davvero imperdibile, così com’è l’avventurarsi fino all’estremità orientale della provincia francofona, abbandonando il fiume San Lorenzo (attraversabile in più punti grazie ad ampi ferry boat) e costeggiando l’omonimo Golfo, passando per Gaspe e Perce, alla scoperta della cultura Acadiana, discendente dei primi colonizzatori transalpini. 

Perce Rock in Canada

Perce Rock, Quebec. (Immagine: Luca Ferrari)

Una puntata e un po’ di sano relax

Girando per il Canada, capita anche di poter fare 7-8 ore di viaggio tra una meta e l’altra, e lì nel mezzo, solo natura. Tanta natura. 

Per chi volesse fare una pausa tentando la sorte e mettendo alla prova le proprie abilità di giocatore/giocatrice, sono a disposizione strutture autorizzate dalle autorità locali

Se ne contano un centinaio scarso in tutto il Paese, in particolare nei grandi centri, a cominciare da Montreal, Toronto, quest’ultima a ridosso delle cascate del Niagara (sponda canadese, ovviamente), Richmond (British Columbia), nello stato dell’Alberta (dove ha sede il Banff National Park, il più antico parco nazionale canadese), ad Halifax, la città più importante della Nova Scotia (Nuova Scozia), a Winnipeg (Manitoba), Moncton (New Brunswick) e altre ancora. 

Premesso che sul fronte dei giochi a pagamento ogni provincia del Canada ha il proprio regolamento, le sale presenti hanno più l’aspetto di moderne location capaci di spaziare anche su altri settori dell’intrattenimento: dalla ristorazione al pernottamento, dall’area benessere ai centri shopping, ecc. 

Grandi casinò in grandi città ma non solo. Vi sono anche strutture più piccoline com’è il caso di Pointe-à-la-Croix, sul fiume Restigouche, nella penisola di Gaspé (meglio nota anche come Gaspesia), nel Quebec. 

Una località che è impossibile non visitare, specie se ci si “avventura in una lunga escursione” costeggiando il Golfo di San Lorenzo tra, appunto. la provincia francofona e il New Brunswick.

casino point a la croix

Wysote's Casino, Pointe-à-la-Croix, Quebec. (Immagine: Luca Ferrari)

Il “roccioso” New Brunswick

Continuando a “scendere giù” per il Quebec si arriva direttamente alla Prince Edward Island, passando per il New Brunswick. Attenzione a quando si attraversa il “confine”, o più semplicemente ti viene dato il benvenuto nella nuova provincia. 

Il Quebec è indietro di sei ore rispetto all’Italia, NB e PEI invece cinque. All’andata dunque si perde un’ora, tornando indietro la si guadagna, esattamente come con l’aereo. 

Una delle mete più gettonate di questa nuova realtà canadese è il Hopewell Rocks Provincial Park, un capolavoro di Madre Natura dove le maree della Baia di Fundy hanno eseguito lavori di scultura degni di Michelangelo. 

L’ingresso nell’area è valido per due giorni, e questo per consentire di ammirare il tutto con la bassa marea, potendo camminare a tu per tu con l’oceano e gl’imponenti monumenti rocciosi (naturali), e con l’alta marea, dove si può godere dell’incredibile panorama da comodi punti panoramici o noleggiando un kayak. 

20 faraglioni (letteralmente rocce che emergono dal mare), noti anche come “flowertops” (trad. vasi di fiori) sono disseminati lungo 2 km di costa e hanno le dimensioni e i nomi più variegati: Dinosauro, Elefante, ET, Orso e persino Suocera. Nelle zone limitrofe, ci sono vari motel dove poter soggiornare con colazione inclusa, così da iniziare l’esplorazione già nelle prime ore del mattino.

spiaggia principe Edoardo

Spiaggia dell'Isola del Principe Edoardo. (Immagine: Luca Ferrari)

La verde Isola del Principe Edoardo

Raggiungere l‘Isola del Principe Edoardo è qualcosa di incredibile. Arrivando via terra, si percorre il Confederation Bridge, lungo quasi 13 km che attraversa lo stretto di Northumberland. 

Curiosità: entrando non si paga nulla, anche se la si raggiungesse in ferry boat dalla Nuova Scozia. Si paga il pedaggio solo una volta che si lascia l’isola. 

Realtà davvero placida, punteggiata di fari da visitare e chilometri e chilometri di spiagge e parchi naturali. 

La PEI è la terra natale di Lucy Maud Montgomery (1874-1942), che qui ambientò le vicende di Anna Shirley, meglio conosciuta dal pubblico nostrano come Anna dai capelli rossi, di cui venne realizzato un celebre anime nel 1979 disegnato dal “maestro” Hayao Miyazaki (premio Oscar 2003 per il Miglior film di animazione con “La città incantata) mentre di recente è sbarcata su Netflix (2017-19) la serie “Anne with an E”, le cui riprese sono state girate in parte proprio sull’Isola del Principe Edoardo. 

Oltre al complesso di Cavendish, dove si può scoprire tutto sul mondo di “Anna”, nella vicina New London c’è anche la casa natale della scrittrice canadese. 

Un Paese è anche cultura culinaria e senza dubbio la Prince Edward Island è la terra delle aragoste. Si mangiano ovunque, in più modi e a prezzi decisamente differenti dall’Italia: zuppa, lobster roll, lobster burger o la classica aragosta, condita (ovviamente) col burro. 

Che sia un ristorante o un chiosco affacciato sul mare con i titolari stessi autori del pescato e disponibili a portarti in barca (a pagamento), è sempre un viaggio nel piacere ittico più intenso.

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Aragosta... 'alla canadese'. (Immagine: Luca Ferrari)

Nuova Scozia, il faro più splendente

Non c’è guida che non riporti una foto del faro di Peggy’s Cove, costruito nel 1915 lungo la South Shore e situato a una quarantina di km dal centro principale della provincia canadese, Halifax, direttamente affacciato sull’Oceano Atlantico. 

In apparenza è un piccolo villaggio di pescatori, ma da anni ormai Peggy’s Cove è sempre più meta per chiunque raggiunga la Nuova Scozia. Descriverlo a parole è davvero un’impresa. 

Il mare è capace di assumere tonalità cromatiche mai viste prima. Le onde si possono fare da tenui a violentissime in pochi secondi, non a caso nell’area vi sono numerosi cartelli che indicano la pericolosità delle suddette. 

Una volta abbandonato il faro più celebre del Canada, prima di un eventuale salto acquatico per raggiungere la provincia più orientale, Terranova e Labrador (Newfoundland), impossibile non farsi rapire dalla suggestione di attraversare la Cape Breton Island, guidando sulla mitica Cabot Trail, così chiamata in ricordo di Giovanni Caboto, primo esploratore (italiano) ad aver toccato le coste canadesi, fermandosi di tanto in tanto per qualche escursione oceanica a caccia (fotografica) di balene. 

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Il faro di Peggy's Cove, Nuova Scozia. (Immagine: Luca Ferrari)

Canada, la dolcezza sventola fiera

Arrivati alla fine della terra canadese, non resta che fare marcia indietro e tornare verso il Quebec per riprendere il volo. Qualcuno potrebbe pensare che il viaggio sia finito. Non è così. 

Percorrere 1500 km in Canada è un’avventura nel viaggio. Un’esperienza che nel Vecchio Continente non siamo più abituati a vivere. Ma prima di fare le valigie, è necessario fare un’ultima grandiosa esperienza: i pancake, la colazione per eccellenza canadese. 

In Quebec, ovviamente, sono più rari da trovare poiché si prediligono le crepes, ugualmente (anche) servite con lo sciroppo d’acero la cui foglia dell’albero è anche il simbolo che troneggia sulla bandiera rosso-bianco-rossa del Canada. 

Per gustarli al meglio, è necessario andare in veri e propri ristoranti/tavole calde, un tipo di locali che in Italia non siamo abituati a trovare. I pancake possono essere di dimensioni davvero notevoli, il tutto condito da “caraffe” di caffè. 

In molti locali vengono preparati con i frutti di bosco nell’impasto, in particolare i mirtilli e non è casuale che vengano inseriti nel menù del sempre molto gettonato brunch. 

Ed è proprio col sapore di una di queste pietanze simbolo del Canada e una visita in una delle case dello sciroppo d’acero in Quebec, che il viaggio ha termine, in attesa di riprendere il volo per un’altra destinazione… o magari, per un nuovo volto oltreoceano, questa volta fino a Vancouver. 

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Luca Ferrari
Luca Ferrari
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Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.

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