Ottobre 2015: inaugurazione del Tigre de Cristal, primo casinò della zona di Primorye, progettata per attrarre turisti, soprattutto dall’Asia orientale. (Immagine: Newscom / Alamy)
Nonostante un contesto geopolitico tutt'altro che favorevole, i casinò della zona di Primorye, nell'Estremo Oriente russo, hanno attirato quasi 365.500 visitatori nei primi sei mesi del 2024. Lo ha comunicato la Development Corporation of Primorsky Region, sottolineando un aumento di circa 50.000 presenze rispetto al primo semestre dell'anno precedente. Il mese di giugno ha fatto registrare il picco di ingressi con oltre 62.000 arrivi.
Se da una parte il numero complessivo di visitatori cresce, dall'altra il turismo internazionale sembra perdere slancio. Con solo il 14% di presenze dall'estero, soprattutto da Uzbekistan e paesi dell’Asia-Pacifico, il mercato globale continua a risentire delle tensioni geopolitiche e delle dinamiche economiche in evoluzione.
A circa 50 chilometri dal porto di Vladivostok, la zona di Primorye ospita due resort principali: il Tigre de Cristal, proprietà di Summit Ascent Holdings, controllata da LET Group Holdings, e il più recente Shambala Casino, gestito da Shambala CJSC. Entrambe le strutture puntano su lusso e intrattenimento, ma il contesto economico getta ombre sul loro futuro.
Ad agosto, LET Group Holdings ha deciso di cedere la propria partecipazione in Tigre de Cristal, dopo il fallimento di una trattativa con un acquirente russo all’inizio dell’anno. Attualmente, non ci sono compratori all’orizzonte, una situazione che mantiene il progetto in una fase di stallo.
Le autorità locali sperano di chiudere il 2024 con un nuovo massimo storico di visitatori. Tuttavia, l'apparente crescita nasconde vulnerabilità significative. Le sanzioni internazionali e l’isolamento economico stanno frenando investimenti esteri e flussi turistici, compromettendo la sostenibilità a lungo termine della regione.
I casinò di Primorye rappresentano un simbolo delle contraddizioni del mercato russo: da un lato, la resilienza di un'industria capace di attrarre centinaia di migliaia di visitatori; dall'altro, un futuro gravato da sfide economiche e politiche che mettono a rischio i progetti di sviluppo a lungo termine.
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