Svolta negli Emirati Arabi: il gioco d'azzardo da tabù a nuova frontiera

Vista aerea al tramonto della spiaggia e del lungomare dell'Isola di Marjan, nell'emirato di Ras al Khaimah, Emirati Arabi Uniti. (Immagine: Aleksandar Tomic / Alamy)

Anche il tabù del gioco d’azzardo è caduto dalle parti di Abu Dhabi, Dubai e dintorni. Come in tanti altri Paesi infatti, alla luce della sempre maggior presenza di giochi online a pagamento, sono nate/si sono rinforzate e/o modificate le autorità competenti per regolamentare un settore in costante ascesa. Così è stato anche nei 'rigidi' Emirati Arabi Uniti, dove prima è sorta la General Commercial Gaming Regulatory Authority, poi è stata concessa la prima licenza di gioco d’azzardo alla Wynn Resorts, una delle principali società del settore del gioco d’azzardo e dell’ospitalità di lusso, con sede a Las Vegas (Nevada, USA). 

Teatro di questo primo 'esemplare' legato al gambling, un resort di lusso sull'isola (artificiale) di Al Marjan, a Ras Al Khaimah, uno dei sette emirati in cui è suddiviso il Paese mediorientale, e la cui realizzazione dovrebbe culminare nel 2027, in collaborazione, o per meglio dire in joint venture con le società Marjan e RAK Hospitality Holding. 

Al Marjan è un autentico paradiso, comprendente cinque isole artificiali affacciate sul Golfo Persico per circa 2 chilometri. Lì si trovano hotel di lusso, villaggi turistici, un parco acquatico e un porto turistico.

Vista aerea all'alba dell'isola di Marjan, con il caratteristico skyline a forma di figura umana e il lungomare. (Immagine: Aleksandar Tomic / Alamy)

Alcuni dettagli 'galattici'

Nei primi anni Duemila, il Presidente del Real Madrid Florentino Perez ridisegnò la squadra spagnola a furia di cospicui assegni, inaugurando l’era dei Galacticos, di cui facevano parte, tra gli altri, i brasiliani Ronaldo e Roberto Carlos, il portoghese Luis Figo, l’inglese David Beckham, il francese Zinedine Zidane, gli spagnoli Iker Casillas e Raul, e tanti altri incredibili campioni. Il futuro complesso realizzato da Wynn Resort non sarà da meno. 

La struttura conterà 1542 camere e suite, di cui 22 private di tipologia Villa Estates situate sul nuovo porto turistico adiacente al resort. Ci sarà anche un'ampia area piscina adiacente alla spiaggia, con più piscine per nuotare e specifiche per i più piccini, oltre a giochi d'acqua, cabanas private e paesaggi tropicali per un totale di 3,6 ettari. 

Presenti, ovviamente, numerose esperienze culinarie, 12mila metri quadrati di spazi dedicati allo shopping, spa, teatro, centro eventi, con ampie terrazze e prati per ulteriori eventi all’aperto. 

Logo di Wynn Resorts sulla homepage del sito web. (Immagine: Casimiro / Alamy)

Nuovi possibili scenari commerciali

“Gli affari sono affari”, ripeteva all'inverosimile il mancato finanziere Filo Sganga, rivale (si fa per dire) dei più acuti Paperon ‘de Paperoni e Rockerduck. Quello era un fumetto, certo, ma è evidente che questo leitmotiv risuoni anche nella Penisola Arabica, dove la concorrenza con l’Arabia Saudita è piuttosto palese e punta a diversificare sempre di più l’economia verso tendenze più liberali e occidentali.

La scelta da parte degli Emirati Arabi di affidare la prima struttura con giochi d’azzardo alla Wynn Resorts non deve essere stata proprio casuale. La società infatti, Wynn Resorts Limited è quotata al Nasdaq (WYNN) ed è partecipe dello Standard & Poor 500 (S&P), l’indice di mercato azionario di cui fanno parte le 500 più grandi società americane quotate in borsa. Che questo sia, o meno, il cavallo di troia per l’esplosione del gioco d’azzardo anche sulle sponde del Golfo Persico lo si vedrà e capirà meglio già nei prossimi anni.