Unico. Sensazionale. Jannik Sinner ha solo 23 anni ed è l’incontrastato numero 1 del tennis mondiale. (Immagine: UPI / Alamy)
Ha vinto gli Australian Open a gennaio, prima prova del Grande Slam della sua carriera, battendo in semifinale il 10 volte campione Novak Djokovic e recuperando in finale uno svantaggio di 2 set a 0 contro il russo Daniil Medvedev.
Sempre nel 2024 si è imposto sul cemento di Miami e Cincinnati, entrambi Masters 1000, senza dimenticare i successi sull’erba di Halle e sul cemento indoor di Rotterdam.
Agli US Open di New York, ultima prova stagionale del Grande Slam, si è presentato da numero 1 del mondo e da numero 1 ha alzato il trofeo, confermandosi il più forte di tutti. Nei primi turni del torneo, i suoi due avversari più temibili, Djokovic e Alcaraz, sono stati eliminati a sorpresa.
Sinner, intanto, macinava vittorie, e quando ha nuovamente incrociato la racchetta con Medvedev ai quarti di finale ha alzato oltre modo la qualità del suo gioco, vincendo in quattro set.
In semifinale e finale non c’è stata storia: 3 set a zero contro l’inglese Jack Draper e l’americano Taylor Fritz. Partite sempre in pugno. Colpi solidi e ancor di più una tenuta psicologica da veterano.
A consegnare il trofeo a un Jannik visibilmente commosso (anche per la zia malata cui ha dedicato parte del suo discorso), una leggenda del tennis mondiale: Andre Agassi, ex numero 1 del mondo e vincitore degli US Open nel 1994 e nel 1999.
Curiosità: coach di Sinner è l’australiano Darren Cahill, allenatore di Agassi alla sua ultima affermazione in un torneo del Grande Slam (Australian Open, 1993).
6 settembre 2024. Jannik Sinner durante la semifinale del singolare maschile contro il britannico Jack Draper agli US Open 2024 di New York, Stati Uniti. (Immagine: Xinhua / Alamy)
McDonald, Michelsen, O’Connell, Paul, Medvedev, Draper e infine l’americano Fritz. 18 set vinti e appena 2 perduti in sette match al meglio dei cinque set.
Una cavalcata trionfale che (forse) in pochi si sarebbero aspettati, a cominciare dallo stesso tennista italiano, che all’inizio del torneo aveva 'candidamente' ammesso ai microfoni di non aspettarsi granché da questi US Open.
Pochi giorni prima dell’inizio del torneo, infatti, era circolata la notizia di una positività al Clostebol di Jannik, riscontrata al torneo di Indian Wells, il marzo scorso. Fatto questo che aveva visto il giocatore altoatesino del tutto scagionato, poiché la sostanza era penetrata nel suo corpo a causa di un contatto con il proprio fisioterapista e conseguente “contaminazione transdermica inconsapevole”.
Psicologicamente dunque, non era una situazione facile e lo si era capito fin da subito. Sinner infatti aveva iniziato male il torneo, perdendo addirittura 6-2 il primo set della sfida di 1° turno contro il modestissimo Mackenzie McDonald (n. 140 ATP), poi chiusa vincendo secondo, terzo e quarto set 6-2 6-1 6-2.
Match dopo match, il tennista altoatesino ha preso sempre più confidenza con il cemento di Flushing Meadow fino alla vittoria finale.
Un trionfo che in parte rimanda alla prima delle due affermazioni agli US Open dello svedese Stefan Edberg nel 1991, quando iniziò sotto tono l’avventura newyorkese, perdendo un set al 1° e al 3° turno contro i non certo irresistibili americani Bryan Shelton e Jim Grabb, e poi piegando uno dopo l’altro tre set a zero i forti Chang, J. Sanchez, Ivan Lendl in semifinale e Jim Courier in finale, americano proprio come Fritz.
Jannik Sinner in gara nel primo round degli US Open di tennis del 2024. (Immagine: PCN Photography / Alamy)
Nel 2015 la finale di singolare femminile degli US Open vide un incredibile derby italiano tra Flavia Pennetta, poi vincitrice del torneo, e l’esperta doppista Roberta Vinci, capace di superare in un incredibile match di semifinale la beniamina del pubblico, nonché incontrastata numero 1 del mondo e a due passi dal realizzare il Grande Slam, Serena Williams.
All’epoca, nessuno si sarebbe immaginato che l’Italia avrebbe potuto vivere una gioia analoga neanche 10 anni dopo. Ma gli US Open 2024 non hanno visto solo l’affermazione di Sinner nel singolare maschile. Altri due tennisti italiani hanno scritto la storia del torneo a stelle e strisce.
Sara Errani e Andrea Vavassori si sono aggiudicati il titolo del doppio misto, superando in finale la coppia tutta americana Taylor Townsend/Donald Young 7–6 (0), 7–5.
Un ritorno per Sarita che proprio qui, sul cemento americano degli US Open, si era aggiudicata il titolo di doppio femminile in coppia con Roberta Vinci nel 2012, e che il 2024 l’ha vista tornare alla ribalta in coppia con Jasmine Paolini, imponendosi agli Internazionali d’Italia prima, e conquistando la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi poi, manifestazione quest’ultima che Jannik Sinner era stato costretto a saltare causa tonsillite.
Jannik Sinner nel Day 8 degli US Open 2024, il 2 settembre, presso l'USTA Billie Jean King National Tennis Center di Flushing Meadows, Queens, New York. (Immagine: Independent Photo Agency / Alamy)
Da promessa a campione consacrato, Jannik Sinner. Il tennista altoatesino originario della Val Pusteria (Bz) ha vissuto/sta vivendo un 2024 da favola: 55 vittorie e appena 5 sconfitte!
Mese dopo mese, ha sbriciolato/sta sbriciolando tutti i record possibili della storia del tennis italiano. Tra i tanti, in ultima, è il primo tennista del Bel paese a raggiungere la finale maschile degli US Open. Ma è nel confronto con i “GRANDI” che i suoi numeri fanno davvero impressione.
Pochi giocatori nella storia del tennis mondiale sono stati capaci di vincere Australian Open e US Open nello stesso anno ad appena 23 anni. Come lui, soltanto tre campionissimi: Mats Wilander nel 1988; Roger Federer nel 2004, 2006 e 2007; Novak Djokovic nel 2011, 2015 e 2023.
Sempre nell’era Open, non ci sono molti giocatori ad aver vinto i primi due titoli Slam della carriera nello stesso anno, anzi, è accaduto in due sole occasioni prima dell’accoppiata austro-americana di Sinner.
Nel 1974, l’americano Jimmy Connors trionfò anch’egli all’Australian Open, quando si giocava ancora sull’erba, e agli US Open; nel 1977, l’argentino Guillermo Vilas centrò l’accoppiata Roland Garros-Us Open.
Oltre ai due sigilli, il 2024 ha visto Sinner arrivare anche in semifinale al Roland Garros e ai quarti di Wimbledon, vincendo un totale di 23 partite nei tornei del Grande Slam in un anno. Una performance questa che di fatto consacra Sinner nell'élite dei migliori.
Pochi al mondo sono stati capaci di fare meglio di Jannik e questi 'signori' non sono solo campioni, ma autentiche leggende della racchetta. Si chiamano: Rod Laver (1969), Mats Wilander (1988), Pete Sampras (1993), Andre Agassi (1999), Andy Murray (2016) e i big three, come vengono chiamati, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer, rispettivamente 5 e 6 volte (gli ultimi due).
Lunga vita al nuovo re del tennis, Jannik Sinner, campione degli US Open e Australian Open 2024.
Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.
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