Mare cristallino. Spiagge rocciose e sabbiose. Ogni insenatura sull’ampia costa Adriatica, una nuotata rigenerante “nel blu dipinto di blu”.
Per trovare le acque più splendenti, non serve andare chissà dove.
Dall’Istria a Dubrovnik, la Croazia è una delle mete estive predilette dagli italiani.
Per raggiungere la Repubblica di Croazia dall’Italia via terra, l’unico accesso è attraverso il Friuli-Venezia Giulia e una porzione della Slovenia. Attenzione a quest’ultima. Il sistema autostradale del governo di Lubiana è molto diverso da quello italiano e quello croato, dove si paga solo ciò che si utilizza.
In Slovenia invece, bisogna munirsi della cosiddetta “vignetta” (anche digitale) che garantisce il passaggio su tutta la rete autostradale per almeno una settimana (il costo è irrisorio).
Per chi arrivasse da Trieste e volesse andare in Croazia, si può ovviare percorrendo una statale così da evitare una spesa, in questo caso, superflua.
Arrivati in Croazia, si può cominciare a esplorare una delle tante imperdibili mete, l’Istria. Umago, Parenzo, Rovigno, Pola, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Lì nel mezzo, spiagge ovunque si desideri. Basta fermare il proprio mezzo, scendere per un sentierino e ci si può rilassare. A differenza degli enormi stabilimenti italiani, la maggioranza delle spiagge croate sono più basilari.
Sempre molto ordinate, pulite, senza chissà quali servizi, molti dei quali però sono gratuiti, come dei pratici locali per il cambio costume e i bagni.
Tramonto sul Kamenjak National Park. (Immagine: Luca Ferrari)
Fino alla fine degli anni ’80, entrare in Jugoslavia non era esattamente una formalità. Sebbene fosse un Paese non allineato, la Guerra Fredda era ancora in corso e tutto si muoveva in modo molto macchinoso.
Poi il mondo cambiò radicalmente, e tragicamente al di qua dell’Adriatico. Prima la caduta del muro di Berlino, quindi la successiva dissoluzione dell’Unione Sovietica e il blocco comunista, infine la sanguinosa guerra dei Balcani (1991-1996) che portò alla nascita delle singole repubbliche slave, tra cui la Croazia.
Ciò che resta degli antichi confini sono solo delle strutture doganali vuote dove possono avvenire dei controlli di routine effettuati dalle locali forze dell’ordine.
Nel 2024, andare dall’Italia in Slovenia e Croazia non è così diverso dal passare dall’Emilia Romagna alla Toscana, o quasi. Altre realtà invece, non sono cambiate, anzi.
Ancora oggi, proprio a ridosso dei confini italo-slavi e all’interno delle stesse repubbliche balcaniche, sono presenti diversi casinò terrestri, meta di molti italiani. Locali alla mano e meno pomposi rispetto alle celebri case da gioco di Venezia e Sanremo, ad esempio.
Cres, spiaggia di San Giovanni. (Immagine: Luca Ferrari)
Il 1° gennaio 2023 la Croazia è ufficialmente entrata nell’euro. Oggi giorno le kune, che ancora circolano, possono essere cambiate solo ed esclusivamente in banca.
Dimenticate i “change” posti subito dopo gli ex-confini, sono un ricordo del passato. In molti hanno subito gridato all’eccessivo rialzo, come se la repubblica balcanica non potesse fare ciò che hanno fatto tutti gli altri stati dell’Unione Europea: guadagnarci.
A ben guardare, però, e a viaggiarci dentro, la Croazia è ancora una meta economica, dove a luglio e agosto si possono trovare interi appartamenti anche a 60-70 euro al giorno, purché si prenoti con un ragionevole anticipo.
Come per ogni località turistica che si rispetti, poi, una bottiglietta d’acqua comprata in un chiosco a ridosso della spiaggia ha un prezzo più alto rispetto a quella acquistata in uno dei tanti supermercati locali: Mercator, Tommy, Plodine, etc.
Non va dimenticato infine il fattore benzina. Sebbene questa non raggiunga la super convenienza slovena, è di gran lunga più economica rispetto a quella italiana, di almeno 30-40 centesimi al litro; meglio farla però nei centri abitati però. In autostrada costa di più,
Il mare di Pag. (Immagine: Luca Ferrari)
Tra le tante perle da scoprire nell’Istria croata, il Kamenjak National Park merita una giornata intera, se non di più. Situato sull’estremità meridionale della regione istriana e ad appena 5 km dal centro di Premantura, è un autentico campionario di spiagge, capaci di passare dalla roccia più “impervia” senza un ramoscello per proteggersi dal sole ad ampie zone di pineta, con addirittura griglia a disposizione.
L'ingresso nel parco ha un costo di 15 euro per le macchine. In alternativa, si può lasciare il mezzo in un ampio parcheggio a 2-3 minuti a piedi dal suddetto. Una volta entrati, a parte le spiagge più vicine, si deve camminare abbastanza per raggiungere le altre (tante). Con l’auto/moto invece si può girare liberamente valorizzando al meglio quest’area protetta.
Ci sono anche chioschi che preparano pietanze semplici da consumare davanti al mare, godendosi anche un incredibile tramonto.
Sul versante occidentale dell’Istria, a poca distanza da Premantura, si fa tappa in un piccolo arcipelago di 14 isole, le Brioni. Nell’omonimo Parco Nazionale si può vivere il meglio di Madre Natura così come respirare la cultura imperiale e visitare le antiche rovine d’epoca romana (presente anche un castrum bizantino).
Ma prima delle civiltà più lontane, sulle Brioni vivevano addirittura i dinosauri (nel porto di Brioni Maggiore c’è l’impronta di un tridattile impressa in un blocco di calcare).
Insenatura marittima del Kamenjak National Park. (Immagine: Luca Ferrari)
Altre tappe dell’isola, il Safari Park e la famosa Cadillac del Maresciallo Tito, Presidente della Jugoslavia dal 1953 al 1980, auto che usava per girare in queste isole in compagnia di personalità del jet set, del mondo politico e culturale (Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Indira Gandhi, Richard Burton e la cosmonauta russa Valentina Tereskova, prima donna ad andare nello Spazio nel 1963).
Lasciando l’Istria, si può prendere il traghetto dalle parti di Bersezio, destinazione l’isola di Cherso (Cres). Chi ci è stato, ci vuole sempre ritornare. Chi ha nuotato nel suo mare, vorrebbe continuare a farlo.
Relax da spiaggia, ma non solo. Il borgo di Lubenice è una piccola perla arroccata a 378 m s.l.m. da cui si può scendere fino alla spiaggia di San Giovanni. L’isola ha un passato e una lunga tradizione legata all’allevamento ovino che vuole continuare a esistere, anche grazie all’impegno al Museo dell'Ovinicoltura (muzej ovcartsva), fondato dal Gruppo Insulare Rurale nel 2008.
Cherso, terra di misteriose leggende. Si narra che da queste parti, in particolare sull’altopiano della Tramuntana, si celino delle creature fatate, gli gnomi Masmalici, protettori dei boschi circostanti. Altra peculiarità dell’isola di Cres, i grifoni del borgo di Beli. Qui c’è un museo dedicato all’imperioso volatile, dove è possibile anche ammirarne alcuni esemplari, qualora malati, che vengono curati e poi reintrodotti nel loro habitat.
Medveja Beach, o riviera Opicina. (Immagine: Luca Ferrari)
Di fronte a Cherso c’è Veglia (meglio nota come Krk), l’isola più grande della Croazia e raggiungibile anche via terra grazie a un ponte. È una delle mete più gettonate durante l’estate, e in agosto la presenza turistica si può fare davvero imponente.
Un po’ meno selvaggia rispetto a certe zone di Cres, anche se la vegetazione è molto ricca e capace di alternare scorci rurali e marini. Non si può dire di essere stati in Croazia senza essersi fermati almeno una volta.
Proseguendo verso sud con una tappa (obbligata) lungo la riviera di Paklenica, si raggiunge l’isola di Pago (Pag in croato), anch’essa raggiungibile sia col traghetto sia su gomma (andando parecchio a sud).
Pag è una realtà quasi surreale. Un paesaggio che se Hollywood ci facesse una capatina, vi potrebbe ambientare film interplanetari dato il paesaggio a dir poco “lunare”.
Spiagge attrezzatissime con tanto di pedalò per grandi e piccini, si alternano a realtà fatte di sola roccia, vegetazione e mare (meraviglioso), come l’incredibile spiaggia di Jakišnica. Su quest’isola viene prodotto il paški sir, considerato il miglior formaggio della Croazia, fatto con latte di pecora.
Restando in tema culinario, impossibile non farsi tentare da una cena a base di maialino. Attenzione però. Gli autoctoni spesso se lo vanno a prendere da asporto per pranzo e la sera non è raro sentirsi dire: “Sorry, maialino finito”. Il centro abitato principale dell’isola e le spiagge limitrofe sono note per essere meta della movida giovanile.
Panoramica su Pag. (Immagine: Luca Ferrari)
Sebbene la Croazia sia molto conosciuta per il calcio, lo sport più amato è la pallacanestro. Si trovano campetti da basket praticamente ovunque, anche a ridosso delle spiagge. Una passione viscerale che affonda le sue radici fin da quando la Croazia era ancora una regione della Jugoslavia, ed è poi proseguita con l’indipendenza.
Il mito di Drazen Petrovic (1964-1993), tragicamente scomparso all’apice della sua carriera a causa di un incidente stradale, echeggia ovunque. Sul lungomare di Abbazia, è stata realizzata una sorta di Walk of Fame degli sportivi più rappresentativi, viventi e non, come appunto Petrovic e il collega cestista Kresimir Cosic, di cui è stato realizzato un gigantesco murales sull’isola di Ugliano.
Un consiglio spassionato dunque a tutti gli amanti del basket in vacanza in Croazia: portarsi una palla. Non sarà difficile trovare un campetto dove allenarsi e magari dare vita a qualche improvvisata sfida internazionale.
La stella di Drazen Petrovic sul lungomare di Abbazia. (Immagine: Luca Ferrari)
Per chiudere un degno tour di fine estate in Croazia, manca ancora qualche tappa fondamentale, a cominciare proprio dalla placida isola di Ugliano, di fronte a Zara, da cui si può poi proseguire verso Dugi Otok (sempre con i grandi ferry boat), proseguendo poi fino all’isola di Brac (Brazza, in italiano), in Dalmazia.
Sotto una certa prospettiva, quest’ultima fotografa al meglio la Croazia balneare. Qui è possibile trovare autentiche perle frequentate da soli croati in vacanza come la piccola Povlja, passando poi a realtà super turistiche come Bol, celebre per il cosiddetto "Corno d’Oro”, la parte finale di una spiaggia ciottolosa.
Mare a parte, la cittadina è caratterizzata dalla Krojeve skaline, la scalinata dedicata all’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria dopo la sua visita, proprio a Bol, il 23 aprile 1875.
Per terminare in bellezza, non resta che prendere la macchina e salire fino a 787 metri di altitudine, destinazione Vidova Gora, la cima più alta dell’isola. Qui la panoramica è semplicemente sensazionale. Una vista sul Corno d’Oro e tutta la costa dalmata da brividi.
La brezza soffia e viene quasi voglia di librarsi nell’aere più blu, abbracciando tutto lo splendore della Croazia e il suo mare lussureggiante.
Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.
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