Un’analisi del Gambling Survey for Great Britain svela come e perché le donne giocano, con un focus sulle fasce d’età, le preferenze e i potenziali rischi. (Immagine: Zoonar GmbH / Alamy)
L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, eventi e iniziative in tutto il mondo hanno acceso i riflettori su diversi aspetti legati alla condizione femminile. Tra questi, la Gambling Commission del Regno Unito ha analizzato il rapporto tra donne e gioco d’azzardo, condividendo dati significativi emersi dal Gambling Survey for Great Britain (GSGB).
Amandeep Manku, Senior Research and Statistics Analyst della Commissione, ha illustrato i principali trend emersi dallo studio, che ha coinvolto un campione annuo di circa 20.000 persone. Un’indagine che si inserisce perfettamente nel tema della Giornata della Donna 2025, "Per tutte le donne e ragazze: diritti. uguaglianza. empowerment", e che mira a migliorare la comprensione della partecipazione femminile al gioco, sia nei casinò online che nelle sale fisiche.
Secondo i dati raccolti, il 44% delle donne ha giocato d’azzardo nelle ultime quattro settimane, una percentuale paragonabile a quella delle frequentatrici di bar o locali notturni. La partecipazione varia a seconda della fascia d’età, con un picco tra i 35 e i 74 anni. Tuttavia, se si escludono i giochi della lotteria, la percentuale di donne giocatrici scende al 24%, con una maggiore incidenza tra le giovani dai 18 ai 44 anni.
Uno degli aspetti più interessanti riguarda il bingo, che si conferma particolarmente apprezzato dalle giocatrici più giovani. Secondo Manku, il 9% delle donne tra i 18 e i 24 anni ha giocato a bingo nell’ultimo mese, una quota superiore rispetto a qualsiasi altra fascia d’età o genere.
Per quanto riguarda le modalità di gioco, il 17% delle donne alterna il gioco online a quello nei casinò fisici, mentre il 15% gioca esclusivamente nei casinò online e il 10% predilige il gioco dal vivo. Eliminando i giochi della lotteria, il gioco in presenza diventa il metodo più diffuso.
L’indagine ha anche esplorato le motivazioni che spingono le donne a giocare d’azzardo. Tra coloro che hanno partecipato al gioco nell’ultimo anno, le principali ragioni emerse sono:
Le giocatrici più giovani, in particolare, tendono a considerare il gioco soprattutto come un’attività ricreativa. Complessivamente, il 38% delle donne ha valutato positivamente la propria ultima esperienza di gioco.
Il sondaggio ha anche analizzato la questione del gioco problematico attraverso il Problem Gambling Severity Index (PGSI). I dati indicano che le donne sono significativamente meno esposte a comportamenti problematici rispetto agli uomini. Solo il 2,1% ha riportato conseguenze gravi legate al gioco, con la rottura di relazioni personali tra gli effetti più comuni.
Tuttavia, Manku ha sottolineato alcune limitazioni del PGSI, evidenziate anche in un recente rapporto di Ipsos commissionato da GambleAware nel 2023. Il principale limite è che l’indice non distingue chiaramente tra comportamenti di gioco e i danni che ne derivano, né considera il loro impatto su amici, familiari e comunità.
Per colmare queste lacune, la Gambling Commission ha sviluppato un nuovo set di domande mirate a comprendere meglio le conseguenze del gioco d’azzardo, includendo indicatori su effetti avversi come riduzione delle spese per beni essenziali (5,6%), sensazione di isolamento (4,9%) e ricorso a servizi di supporto come food bank o assistenza psicologica (2,7%).
L’obiettivo della Commissione è ottenere una visione più completa dell’esperienza delle donne nel gioco d’azzardo, considerando non solo la partecipazione, ma anche le ripercussioni sulla vita quotidiana e sulle relazioni personali.
I dati completi del Gambling Survey for Great Britain 2023 sono ora disponibili sul UK Data Service.
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