Dai cameo alle slot online: 6 curiosità imperdibili su Donald Trump

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Luca Ferrari

Pubblicato da Luca Ferrari

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Ultimo aggiornamento 07 novembre 2024

Dai cameo alle slot online: 6 curiosità imperdibili su Donald Trump

Willy, il principe di Bel-Air: Donald Trump, Will Smith, Marla Maples, Stagione 4, Episodio "In vendita dal proprietario", 1990-1996. (Immagine: Everett Collection Inc / Alamy)

Ha vinto ancora lui. Donald Trump tornerà al 1600 di Pennsylvania Avenue, a Washington, per diventare il 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria netta nei confronti della rivale, la democratica Kamala Harris, vice-presidente del governo Biden. Per Trump, dopo i ben noti guai giudiziari e il recente attentato da parte di Thomas Matthew Crooks che gli sparò durante un comizio in Pennsylvania, è un trionfale ritorno dopo la prima presidenza avvenuta nel quadriennio 2017-21. 

In molti erano scettici sulla sua nuova candidatura, ma ancora una volta la maggioranza degli americani ha scelto lui, a cominciare dal super sostenitore Elon Musk, patron di Tesla, Twitter (oggi X) e la compagnia aerospaziale SpaceX. Donald John Trump, un personaggio (spesso) sopra le righe che farà ancora molto discutere di sé. Andiamo a scoprire alcuni suoi lati e passioni meno note al grande pubblico, a cominciare dal grande e piccolo schermo. 

Donald e il mondo del cinema

Se Donald Trump non avesse sfondato nella politica, forse avrebbe potuto ripiegare nel mondo della recitazione, per lo meno a giudicare dalle numerose apparizioni in serie televisive (La tata, Sex and the City) e film (Celebrity, Zoolander 2). Tra le più famose incursioni sul grande schermo, Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York (1992), in cui il giovane protagonista Kevin McCallister (Macaulay Culkin) incontra il magnate nei panni di se stesso, proprio al Plaza Hotel, all’epoca di sua proprietà. 

Tra le partecipazioni di cui non tutti non si ricorderanno, anche un cameo nella 25° puntata della IV stagione (1994) della serie cult Willy, il principe di Bel Air. La famiglia Banks sta cercando di vendere la propria casa quand’ecco venir annunciato dal maggiordomo l’acquirente Donald Trump, insieme all’allora moglie, Marla Maples. La sua presenza scatena l’emozione incontrollata dello yuppie Carlton, cugino di Willy e repubblicano fino al midollo, che sviene dall’emozione. Bastano pochi sketch ed ecco Ashley, la cugina di Willy, puntare subito il dito contro Donald che, non senza ironia, se ne esce con la battuta: “Ma è possibile che danno sempre tutti la colpa a me?”. 

Trump Willy Bel Air

Willy, il principe di Bel-Air: Donald Trump, Will Smith, "In vendita dal proprietario" (Stagione 4, in onda il 16 maggio 1994). (Immagine: Everett Collection Inc / Alamy)

Trump protagonista, anche quando non scende direttamente davanti alla telecamera. Di recente al cinema è sbarcato il film The Apprentice - Alle origini di Trump, di Ali Abbasi, con l’ex-soldato d’inverno Marvelliano, Sebastian Stan, nei panni del miliardario americano, per un ritratto tutt’altro che lusinghiero. Non è meno edificante ciò che si è visto nel 2018 nella miniserie di quattro puntate Trump, un sogno americano, disponibile sulla piattaforma streaming Netflix. 

L'impegno nel wrestling

Intrattenimento e spettacolo sono due delle peculiarità della cultura americana, ed ecco Donald Trump protagonista addirittura del mondo del wrestling, amatissimo oltreoceano. In occasione di Wrestlemania 23, edizione durante la quale The Undertaker riconquistò il titolo di campione del mondo ai danni del possente Batista, si svolse anche la cosiddetta Batlle of Billionaires tra Donald Trump, per l’appunto, e l’indiscusso patron del wrestling, Vince McMahon (su cui è uscita una serie documentaristica, disponibile su Netflix). 

La rivalità vide in palio i propri capelli, ossia il vincente avrebbe personalmente tagliato i capelli al perdente. A sfidarsi sul ring, non furono però i milionari, ma un campione scelto da ciascuno. Trump scelse Bobby Lashley, McMahon invece Umaga. Dopo un match senza esclusione di colpi, arbitrato dall’ex campione “Stone Cold” Steve Austin, a vincere fu Lashley che abbatté l’avversario con uno spinebuster decisivo. Terminato il conteggio fino a tre, il wrestler e Donald Trump con un rasoio elettrico ciascuno rasarono a zero la testa di Vince. 

Trump wrestling

Donald Trump durante la Battle of the Billionaires contro Vince McMahon, icona del wrestling. (Immagine: Luca Ferrari / Casinos.com)

Una passione chiamata baseball

Se per un qualsiasi politico italiano sarebbe inimmaginabile non avere una squadra di calcio del cuore, a maggior ragione se fosse nato e cresciuto in città come Torino, Milano o Roma, anche per la politica a stelle e strisce è lo stesso, sebbene con altre discipline, in particolare baseball e football. Ed è lo sport americano per eccellenza a catalizzare l’interesse del fiero newyorkese Donald Trump, grandissimo tifoso dei New York Yankees, quest’anno finalisti alle World Series dove sono stati sconfitti dai fortissimi Los Angeles Dodgers, ma comunque raggiungendo un traguardo che mancava dal lontano 2009 (in quel caso però la compagine della Grande Mela si aggiudicò le finali). Una coincidenza?

Protagonista nell’iGaming

Le slot machine online sono ormai legali in gran parte del mondo. I tempi della frutta e delle campane sono molto lontani, e ormai i provider sanno attingere a qualsiasi elemento per realizzare i propri gameplay, politica inclusa. Poteva, dunque, un personaggio sui generis come Donald Trump rimanere avulso da questa dimensione? No di certo e infatti sono vari i giochi che vedono il tycoon americano protagonista di rulli e bonus game, a cominciare dalla Trump It, con varie versioni poi sviluppate, Deluxe e Megaways, quest’ultima con protagonisti anche Vladimir Putin e il leader nord-coreano, Kim Jong-un. Ancor più eloquente la slot Trump vs Hillary, a rievocare la sfida presidenziale tra Donald Trump e Hillary Clinton, vinta dal repubblicano nel 2016. Ancor più parodistica, la slot Rocket Men (uomini-razzo) con Donald e sempre il controverso leader nord-coreano.

Trump vs Hillary

Trump vs Hillary: simboli ispirati alla politica americana, rulli colorati e bonus speciali per una sfida tra i candidati delle elezioni del 2016. (Immagine: Luca Ferrari / Casinos.com)

La vita è un azzardo

Restando in tema di giochi, il nome di Donald Trump iniziò a emergere proprio con il mondo dei casinò e gli hotel di superlusso, fondando la Trump Entertainment Resorts, Inc., una società di gioco d'azzardo e ospitalità che iniziò a operare fin dai primi anni ‘80 ad Atlantic City, capitale del gioco, seconda solo a Las Vegas. Alterne fortune quelle che legano Trump al settore immobiliare, lui, figlio di uno dei più noti immobiliaristi di NY, Fred Trump (1905-1999). Più volte si è dovuto confrontare con la bancarotta, riuscendo sempre a venirne fuori e, per questo, spaccando l’America in due: c'è chi lo vede come un vincente capace di risorgere da qualsiasi crack finanziario, chi al contrario vede in lui solo un pericoloso uomo di potere capace di tutto.

Trump Taj Mahal Resort

Il Trump Taj Mahal Casino & Resort, fotografato il 10 settembre 2014, è ancora aperto, ma i residenti temono possa essere il prossimo a chiudere nella difficile situazione economica di Atlantic City, New Jersey. (Immagine: Tribune Content Agency LLC / Alamy)

Gli amici/nemici social media

Il mondo passa sempre di più e continuamente per i social media, dunque è doveroso chiudere questa rassegna su alcune delle più particolari esperienze-passioni del neo-presidente degli Stati Uniti d’America, con un’incursione sul web. Pochi anni fa, Trump venne bloccato, o comunque limitato su numerose piattaforme come Facebook, Twitter (prima che venisse rilevato da Elon Musk), YouTube, Snapchat ecc. in seguito all'assalto del Campidoglio degli Stati Uniti, evento che vide Trump indiscusso aizzatore della folla che non riconobbe come Presidente il candidato democratico Joe Biden, contro cui aveva perso le elezioni presidenziali. 

Nel 2022 la Trump Media & Technology Group Corp, azienda statunitense di proprietà di Donald Trump quotata al Nasdaq (DJT), decise così di fondare un nuovo social network, Truth Social, nato per (si legge) "incoraggiare una conversazione globale aperta, libera e onesta senza discriminare sulla base di ideologie politiche”. 

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Luca Ferrari
Luca Ferrari
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Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.

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