“Quando ero una teenager, un demone imbroglione terrorizzò la nostra famiglia e voleva che lo sposassi. Credevo fosse scomparso per sempre finché non hai trovato questo in soffitta…”. (Immagine: Entertainment Pictures / Alamy)
Beetlejuice è tornato. Il dio esorcista interpretato da Michael Keaton nell’omonimo film (1988) diretto da Tim Burton, è di nuovo tra i “vivi”. Film di apertura dell’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Beetlejuice Beetlejuice (sez. Fuori Concorso) è stato presentato in anteprima mondiale in Sala Grande del Palazzo del Cinema, mercoledì 28 agosto 2024.
Nel cast, i protagonisti di allora e new entries. Oltre al già citato Keaton, gli fanno nuovamente compagnia Winona Ryder (Ragazze interrotte, Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e la vincitrice di due Emmy Catherine O'Hara (Mamma ho perso l’aereo, Schitt’s Creek, Nightmare Before Christmas) nel ruolo di Delia Deetz.
In questa nuova avventura dark si aggiungono Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, On the Milky Road, Sanguepazzo), il candidato all'Oscar Willem Dafoe (Mississippi Burning - Le radici dell'odio, Povere Creature!, Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità) e la star della serie Netflix Mercoledì, Jenna Ortega, quest’ultima nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid.
Scena del film Beetlejuice Beetlejuice. (Immagine: BFA / Alamy)
Alla fine della prima avventura, la famiglia Deetz era riuscita a sconfiggere il demone pazzoide, impedendo il matrimonio di Lydia con Beetlejuice grazie all’aiuto degli ex-inquilini della loro casa, i trapassati Adam (Alec Baldwin) e Barbara (Geena Davis).
Il nuovo film parte da una tragedia familiare, il padre di Lydia passato a miglior vita, Charles (nel primo film, interpretato da Jeffrey Jones). Proprio in occasione del funerale, nonna, mamma e la più giovane della famiglia tornano lì dove tutto aveva avuto (drammatico) inizio, a Winter River.
Il caso (o qualcosa di simile) porta la ribelle Astrid a scoprire il modellino della cittadina, lì dove Beetlejuice aveva attirato Adam e Barbara per usarli e tornare a tormentare i vivi. Inutile dire che la giovincella sfiderà la madre, riportando in simil-vita il dio esorcista e dunque riaprendo le porte dell’Aldilà.
La domanda è dunque lecita: morti e non-morti possono coesistere nella stessa dimensione? Risponde, o quantomeno ci proverà, scatenando il solito caos quel pasticcione di Beetlejuice.
Tim Burton all'81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. (Immagine: Xinhua / Alamy)
Distribuito da Warner Bros Pictures e in sala già a partire dal 5 settembre 2024, Beetlejuice Beetlejuice si avvale della colonna sonora realizzata dall’onnipresente Denny Elfman, insieme a Burton fin dal suo primo lungometraggio, Pee-wee's Big Adventure (1985).
Tutti i cult del regista di Burbank, Leone d’oro alla carriera alla 64ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, vedono il marchio sonoro di Danny Elfman: da Edward mani di forbice a Batman, da Nightmare Before Christmas a Il mistero di Sleepy Hollow, fino agli ultimi Alice in Wonderland, Dark Shadows, Big Eyes, la serie Mercoledì e, ovviamente, le due avventure Beetlejuiciane.
Come per le grandi pellicole che hanno fatto la storia del grande schermo, da Star Wars a Indiana Jones, di cui basta una semplice nota per venire subito catapultati nella specifica dimensione cinematografica, è così anche con il travolgente main theme di Beetlejuice,
“Dopo il primo film, sono state molte le ipotesi di realizzare un sequel ma nessuna che mi convincesse appieno”, racconta il regista Tim Burton all’anteprima veneziana, “Così, col passare del tempo, ho capito che quel che più mi interessava e mi entusiasmava era… la vita.
Cos’è accaduto alla famiglia Deetz? In 35 anni com’è cambiata-diventata quella curiosa adolescente di Lydia? Ha dei figli? Quali sono le sue relazioni? Nel momento in cui si cresce - ha spiegato Burton -, succede a tutti di subire dei cambiamenti".
"Ebbene questo è stato l’input per tornare a riconsiderare il film: cosa sarà successo alla famiglia Deetz. È stato emozionante rivisitare questi personaggi”.
"Perché Beetlejuice è un personaggio così amato?”, si chiede/risponde Monica Bellucci, “Perché è divertente e imprevedibile. È tutto così creativo, ma allo stesso tempo c’è una morale. Parla d'amore, di morte... e di vita. Tutte quelle domande che ci incuriosiscono tanto, e ora Beetlejuice è tornato a tormentare la famiglia Deetz”.
Sul red carpet veneziano i protagonisti hanno fatto faville. Ai più attenti non sarà sfuggito un “fiammante dettaglio: l’abito da sera di Jenna Ortega era dello stesso colore che 'indossava' Lydia (Winona Ryder) quando stava per sposare Beetlejuice. Un caso o un degno tributo?
Monica Bellucci, partner di Tim Burton nella vita reale, tra le protagoniste del nuovo film. (Immagine: Xinhua / Alamy)
Festa sempre più amata dai bambini di tutte le latitudini, Halloween è ormai dietro l’angolo. Dopo le invasioni di tante oscure Mercoledì, il prossimo 31 ottobre avrà, molto probabilmente, un indiscusso protagonista: Beetlejuice e i suoi compagni di (dis)avventura. Chi meglio di lui può avvicinare morti e non-morti, d’altronde?
Costumi sì, ma non solo. Gadget, giocattoli Funko POP, passando per portachiavi, t-shirt, adesivi da parete e perfino un lugubre mini-zaino da scuola fosforescente, con la forma della lapide dove dorme la malefica creatura, sono già disponibili su moltissimi e-commerce.
Risponde presente anche il filone dei giochi, inclusa una slot machine online di tipologia Megaways, realizzata dal celebre provider Pragmatic Play, e videogame vintage (e non).
Fino a poco tempo fa, i titoli originali venivano spesso adattati al mercato di riferimento, e fin qua nulla di nuovo, anche se con risultati talvolta decisamente discutibili. Il più famoso in Italia è il cult Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004), diventato Se mi lasci ti cancello.
Ancora peggio è andata all’impegnato Made in Dagenham di Nigel Cole, storia del primo sciopero lavorativo delle operaie nell’omonima cittadina inglese nel 1968, e storpiato con il titolo We Want Sex, a cui quantomeno si sarebbe dovuto aggiungere la parola “Equality”, visto che la pellicola trattava (anche) il tema della disparità salariale tra uomini e donne.
A finire sulla graticola dei titoli discutibili, lo stesso Tim Burton, che nel lontano 1988 vide il suo secondo lungometraggio, Beetlejuice, diventare in Italia un discutibile Beetlejuice - Spiritello porcello. Non che il dio esorcista fosse uno stinco di santo, ma qualcosa di più azzeccato e meno puerile, si poteva trovare.
In questo sequel, per fortuna, il titolo è rimasto tale e quale, potendo 'diabolicamente' parlare solo ed esclusivamente di Beetlejuice Beetlejuice. Buona visione!
Luca ha iniziato la sua attività editoriale nel 2002 e da allora non ha mai smesso di operare nel campo dei media online, spaziando e diversificando in qualsiasi settore avesse a che fare con le parole giornalismo, correttore bozze, copywriting, SEO blogger, social media editor. Dal 2011 lavora principalmente da remoto, in particolare con aziende internazionali, attività questa iniziata proprio nel settore dell’iGaming quando ancora ne sapeva poco. Professionalità, curiosità e costante impegno lo hanno reso un esperto e, dopo più di 13 anni, ancora oggi continua a lavorare in questo settore con professionalità e la massima scrupolosità. Su Casinos.com si occupa di news variegate: giochi, provider, promozioni ecc.
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